USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA
Uno dei fanciulli che giuoca si finge maestro; gli altri compagni si fingono scolari, rifacendo più o meno bene tutto ciò che alla scuola si usa di
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Questo giuoco si fa bendando una persona, la quale deve, in quello stato, avanzarsi verso il posto dove prima le si era mostrata in terra una
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Giuoco che si fa anche da adulti. In mezzo si mette una sedia in meno delle persone che giocano. Per esempio, venti giocatori e diciannove sedie. Poi
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Era un giuoco comunissimo, e per lo più si faceva da adulti, in cinque, sei, sette, e in quanti si voleva. Si fa la conta; a colui designato dalla
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entro un circolo che si fa in terra e che si chiama padèlla. E, come al giuoco i Ladri e Sbirri, i prigionieri si possono liberare.
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Si fa la conta; quello cui va il punto del conto va sotto. Si fa una riga in terra, per indicare il punto dal quale si deve spiccare il salto
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Quanno a ccasa accennéte er fôco, state bbene attenti a un fatto che vve pô succede’. Si ddoppo che l’avete bbene acceso, er fôco ve soffia forte
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È un passatempo delle nostre bambine, le quali si riuniscono in quattro o cinque, portando ciascuna qualche cosa da mangiare. Una di loro prepara la
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Si fa in parecchi ragazzi. La conta viene posto dai compagni in un luogo dal quale essi non possono esser veduti. Ciò fatto, si allontanano per
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Si piglia una manina al bambino, e mentre gli si fa il solletico in mezzo alla pianta, lungo il braccino e fin sotto il mento, si canticchia: "Bèlla
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Giuoco che consiste nel ripigliare col dorso della mano o le nocciuole o le noci o le monete che si son tirate in aria con la stessa mano. Colui che
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I giocatori si pongono ciascuno ad uno spigolo di muro, o ad un cantone o altro. Quello cui è andata la conta si pianta nel mezzo. I giocatori di
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Si prendono, un dopo l’altro, i ditini del bambino, e per ciascuno di essi si dice: Questo (il pollice) dice: Ho fame; Questo (l’indice) dice: Nun c
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Ecco quello che ss’ha dda fà’. Er primo pidocchio che je s’acchiappa su la testina, si la cratura è ffemmina, je se deve acciaccà’ su la padèlla; si
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Si fa a ppiastrèlla con cocci di mattoni possibilmente arrotondati. Si giuoca in quante persone si vuole e si fa il tócco. Colui al quale è toccato
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Si la mmatina appena arzato da letto ve viè’ a ttrova a ccasa un ômo è ssegno de bbon ugurio; si ar contrario ve viè’ a ttrova una donna è ssegno de
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Giuoco che si fa da due soli ragazzi, i quali si volgono le spalle, l’un l’altro, e intrecciate scambievolmente le braccia, s’alzano a vicenda
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È un giuoco che non ha regole. La conta o il capo-giuoco, fa da Toro e gli altri da giostratori. Ora si fa raramente; ma prima era comunissimo ed
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Si piglian le due manine del bimbo, e si battono palma a palma dicendo marcatamente: "Sbatti le mano ch’ècco la micia, La spagnôla senza camicia: La
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Si giuoca alla Mora soltanto dagli adulti, in due, in quattro ed anche in più. Per mezzo della conta si scelgono o si fanno i compagni. Questo giuoco
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Passatempo che si fa tra due fanciulli, i quali stando seduti uno di fronte all’altro, si guardano fissi l’uno negli occhi, dell’altro, conservando
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Giuoco che si fa con le uova lesse. Uno de’ giocatori stringe in pugno l’uovo, e l’altro vi batte sopra con una delle estremità del proprio uovo. Se
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I giocatori si dividono in due squadre, p. es.: squadra A e squadra B. Designate le loro tane, che devono essere a una bella distanza, e ciascuna
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Altro passatempo che si fa tra due fanciulli. Per esempio uno di essi ha in mano qualcosa di buono, supponiamo un confetto. Colui che ne è il
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Quanno, presempio, la luna cià intorno come ttutti veli de nebbia, quell’è ssegno de tutt’acqua; e nu’ starà ttanto a ppiove. Si la notte le stelle
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Perchè si er papa, ammalappena è ffatto papa nun se cambiasse er nome, camperebbe poco, si nu’ mmorirebbe subbito. Infatti quarche ppapa che nun se l
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Nun bisògna mai bbacialli sur collo si nnó je se fa pèrde er sònno. La prima cosa che je se’ déve dà’ ppe’ ppurga è la savonèa. Insinènta che la
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’Angeli ce sono Si (e qui nominano una delle loro compagne) se rivoltasse E un bell’ angelo la bbaciasse! Piena di rose, piena di fiori, Bella zzitèlla
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Bisogna sta’ bbene attenta quanno uno s’addorme in campagna, speciarmente in de le campagne nostre, de nun fosse mozzicà’ da la tarantèlla, perchè si
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Il Castelletto è un mucchio formato di quattro noci, delle quali una si sovrappone a tre che ne formano la base. Talvolta il castelletto è formato di
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È un giuoco che si eseguisce da parecchi ragazzi. Si fa la cônta; quindi il capo-giuoco dà a ciascuno dei giocatori un soprannome. Per esempio
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Quann’un ômo e ’na donna tiengheno a bbattesimo una cratura, facènnoje da compare e dda commare, nun se ponno sposà’ tra dde loro, si pprima nun so
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Doppo sônata l’Avemmaria, nun se pô ppiù scopà’ ppe’ ccasa, si nno’ mmôre er capo de la famija nun solo, ma, ccome v’ho ddetto, se scaccia da casa
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È un giuoco che si fa in due o anche in quattro giocatori. Il sorteggiato è il primo a giuocare. Egli fa un circolo sulla sabbia, e poi prende in
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de’ parecchi mucchi di semolèlla o semola (crusca), già preparati sul tavolo attorno al quale si giuoca. I giuocatori, uno alla volta, secondo si è
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Si affittavano palchi, logge, finestre e sedie: — Parchi logge, finestre! — Ecco piazze, ecco posti, ecco lendiere!
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È un giuoco identico al precedente. La differenza sta solo in questo, che cioè il mucchio di soldi invece di porlo in terra si pone in bilico sul
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Si la donna quann’è ggravida cià la panza pizzuta allora fa un fijo maschio de sicuro. Lo dice infinenta er proverbio: Panza pizzuta, fijo maschio. S
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Li ròspi so’ animalacci schifosi e vvelenosi che bbisogna lassalli pèrde’. Si uno li tormenta, a quanto te schizzeno er piscio velenoso in d’un
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Il Belli così lo descrive: "I fanciulli della nostra plebe profferiscono le parole di una loro formula le cui sillabe si vanno alternamente
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Un certo numero di ragazzi si mettono tutti allineati, a un dato punto. Poi al segnale del capo-giuoco si pongono a correre; e colui che giunge per
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Si fa la conta. Colui cui torna il conto deve ritirarsi in una camera vicina. Allora il capo-giuoco con gli altri giocatori combinano uno scherzo, o
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È un giuoco che si fa da due o più ragazzi con un ciotoletto o altro pezzo di sasso rotondo detto maróne, tirandolo ad una certa distanza, e
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Si prende il bambino sotto le ascelle, e facendolo dondolare, si canta: "Dindoló, dindoló, Le campane de San Simó’, San Simó de le Copèlle, Dà la
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cammera de la partorènte. Mentre stà cco’ le doje, è mmejo ch’er marito stii, si nnó ppropio in cammera, armeno drento casa, accusi llei sta’ ppiù
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Andava con la sua ruota, si soffermava ogni breve tratto, e con voce squillante gridava: — Arrotinoo, signori!
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cosparsa di arena gialla sulla quale si gettavano ramoscelli di mortella; poi si disponevano sedie, ed anche qualche volta banchi e palchi che si
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Quanno uno va ar Camposanto, si vvô suffregà’ ppe’ ddavero l’anime de li poveri morti, ortre a ddije li deprofúnnise e li requiameterni, ecco si cche
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Pe’ vvede si ssete affatturato, fate accusì. Pijate un piatto, bbuttatece drento un po’ dd’acqua, poi pijate er buzzico de ll’ojo, e sversàtecene
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Si fa la conta, e colui il quale viene dalla conta designato, si chiama bùzzico. Costui correndo deve acchiappare uno de’ suoi compagni, il quale per